DEADPOOL & WOLVERINE: LA RIBALTA DEGLI ANTIEROI

Nel vasto panorama dei fumetti, la distinzione tra eroi e villain è stata storicamente ben definita e chiara. Gli eroi incarnavano virtù, coraggio ed equità, rappresentando gli ideali etici e morali di giustizia che ogni uomo auspica di vedere applicati nella quotidianità, anche se spesso questi rimanevano irraggiungibili. Al contrario, i villain erano l’incarnazione del male, dell’egoismo e della distruzione; in altre parole, gli antagonisti perfetti contro cui gli eroi potevano misurarsi. Tuttavia, negli ultimi decenni, questa netta demarcazione si è fatta sempre più sfumata. Personaggi come Deadpool, Wolverine, Venom, Punisher e Ghost Rider hanno rivoluzionato il concetto tradizionale di villain ed eroe, introducendo figure più complesse e sfaccettate che si fanno beffe della moralità, e che talvolta compiono gesti estremi, anche se guidati da una “buona fede”.

  

 

Benvenuti nel mondo degli antieroi!
Recentemente, con l’uscita di Deadpool & Wolverine, il web è stato inondato di immagini, meme e notizie riguardanti i due protagonisti del nuovo film targato Marvel Studios. Deadpool, interpretato da Ryan Reynolds, si presenta ancora più violento, spocchioso, spavaldo e irriverente. Questa volta, però, non è solo: al suo fianco c’è un Wolverine disilluso, interpretato dal “veterano” Hugh Jackman. Deadpool & Wolverine ha ottenuto un successo clamoroso facendo record di incassi al botteghino, diventando uno di quei film destinati ad essere dei cult nel multiverso Marvel cinematografico. Ma perché questa coppia, tanto esplosiva quanto affiatata, è così amata? Perché i due antipodi funzionano così bene? Sarà per le lame di adamantio di Logan o per il lato B del mercenario più irriverente della “Casa delle Idee”?

Deadpool: Il Mercenario Chiacchierone nonché il “Gesù della Marvel”
Deadpool, creato dalla penna di Fabian Nicieza e dalla matita di Rob Liefeld, ha rappresentato un cambiamento radicale nell’archetipo dell’eroe. Con il suo costume rosso e nero (ideato per nascondere il sangue che sgorga copioso dalle sue carni – dopotutto, anche un antieroe deve mantenere una certa presentabilità dico bene?) e un linguaggio volgare mescolato a un umorismo irriverente, Deadpool si distacca in modo sostanziale (e con un certo orgoglio) dal supereroe convenzionale a cui i lettori erano abituati fino alla sua prima apparizione su X-Force numero 0, nel luglio 1994. Deadpool è un mercenario senza scrupoli, spesso guidato più dai propri interessi e dal suo ego che da un senso di giustizia. Tuttavia, è proprio questa caratteristica a renderlo così unico (nonostante il numero infinito di varianti). La sua capacità di rompere la quarta parete, interagendo direttamente con il lettore, e le sue occasionali azioni altruistiche, quasi animate da un grande cuore, aggiungono un certo spessore peculiare al personaggio, rendendolo molto più umano e accessibile rispetto a molti dei suoi colleghi considerati “eroi” (bleah!).
Deadpool invita il pubblico a riflettere sulla vera natura del bene e del male e sulla sottile linea di demarcazione che separa questi due “artefatti” dell’etica umana. Le sue azioni, seppur violente e spesso amorali, sono guidate da un’ideologia prettamente personale che sgretola le norme sociali convenzionali e le reinventa in qualcosa di completamente nuovo. Questo lo rende un personaggio affascinante, capace di riflettere le contraddizioni e le sfumature riconoscibili nel carattere umano. La sua stessa esistenza è una provocazione costante, un invito a mettere in discussione le nostre percezioni attraverso una chiave di lettura opposta a quella abituale.

Wolverine: Il Lupo Solitario
Wolverine, creato da Len Wein, Roy Thomas e John Romita Sr., è un altro esempio iconico di antieroe. Conosciuto anche con il nome di Logan, sebbene sia uno dei membri più noti degli X-Men, la sua
caratterizzazione e il suo comportamento si discostano spesso dai tratti tradizionali dell’eroe più classico. Wolverine agisce secondo un codice morale personale che spesso entra in conflitto con i principi di onore e giustizia più blasonati. Astenersi dall’uccidere non è contemplato per Wolverine; se ritiene necessario dilaniare i suoi nemici e lasciarli in una pozza di sangue per proteggere sé stesso o chi ama, non esiterà a farlo. A differenza dei classici eroi che cercano di evitare la violenza o di usarla come ultima risorsa, Wolverine è noto per la sua attitudine brutale e per l’uso frequente dei suoi artigli retrattili di adamantio in combattimento.
Logan vive costantemente in bilico tra il suo lato selvaggio e la sua ricerca di redenzione, un limbo che lo rende una delle personalità più tormentate dell’universo Marvel. Nonostante il suo comportamento impulsivo e la sua tendenza a risolvere i conflitti con la violenza lasciando dietro di sé una linea lunghissima di sangue, Wolverine possiede un profondo senso di giustizia e una lealtà incrollabile verso i suoi compagni, anche se il gioco di squadra non è il suo forte. Insomma, la sua natura di “lupo solitario” e la sua etica controversa lo rendono un esempio perfetto di antieroe.

La Coppia più Bella del Multiverso
Deadpool e Wolverine rappresentano una fondamentale evoluzione nel mondo dei fumetti e del cinema, ridefinendo il concetto di villain, eroe e antieroe con un carattere così fresco da risultare quasi commovente (anche se è piuttosto bizzarro emozionarsi ascoltando “Bye Bye Bye” degli NSYNC). La loro complessità e umanità li rendono personaggi molto più vicini allo spettatore e al lettore rispetto ai colleghi dal “cuore nobile” (bleah! X2). Gli antieroi rispecchiano le difficoltà e le contraddizioni della nostra epoca in modo nettamente più efficace, grazie alla loro capacità di fumare il confine tra giusto e sbagliato in mille gradazioni di colore. Questi personaggi ci spronano a considerare non solo la possibilità di redenzione degli “eroi meno eroi”, ma anche che forse è proprio questa caratteristica a rendere tutto più divertente.

Scritto da Lorenzo Longoni – Nacon Crew Brand Ambassor